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L'emergenza dal punto di vista spirituale

Il motivo evolutivo per cui sta accadendo tutto questo concerne più punti:

1) L’inquinamento è stato ridotto in maniera considerevole. L’aria non è mai stata così pulita dalla prima rivoluzione industriale, questo migliora le condizioni dell'apparato respiratorio di chiunque.

2) La nazione viene continuamente ripulita sul piano fisico/eterico: treni, autobus, aerei, luoghi pubblici, uffici e aziende... tutto viene lavato e disinfettato come mai prima d’ora. Quando puliamo qualcosa sul piano fisico, in realtà lo stiamo facendo anche sui quattro piani eterici. Questo vale anche per il nostro corpo, niente avviene mai unicamente sul piano fisico.

3) Siamo costretti a selezionare. Dobbiamo decidere cosa è davvero importante e cosa no. Questo porta a una maggiore capacità di focalizzazione mentale. Si può uscire solo per cose essenziali. Si possono vedere solo le persone che è indispensabile vedere. Si può lavorare solo se si svolgono determinati lavori, quelli che non svolgono lavori indispensabili per la società devono stare a casa. Al supermercato si va un numero minore di volte e si compra solo ciò che davvero serve; inoltre ci si impiega meno tempo, perché si sa che fuori c’è una coda di persone.

4) Aspetto più importante. Le persone sono costrette a guardarsi all’interno, ognuno secondo le sue capacità e predisposizioni. Una situazione di emergenza ti porta a riflettere di più, indipendentemente dal fatto che tu abbia compiuto un percorso di meditazione o di lavoro su di sé. Centinaia di migliaia di persone che stanno a casa anziché lavorare – e che non possono vedersi con gli amici o andare in palestra – sono costrette a entrare all’interno... almeno più del solito. Ieri, in coda al supermercato (in attesa di poter tornare al bar!) osservavo che il centro di consapevolezza delle persone si sta spostando verso i sottopiani superiori del piano mentale e di quello emotivo... probabilmente per la prima volta nella loro vita. Per molti di loro è la prima volta che non pensano solo alle stupidaggini delle quotidianità, ma iniziano a interrogarsi sul senso della vita, grazie a un’emergenza. Il termine emergenza in realtà non indica qualcosa di negativo, bensì l’emergere in superficie di ciò che è sommerso, qualunque cosa sia.

Detto questo, per la maggior parte delle persone il venire costrette a far emergere ciò che è nascosto significherà scivolare nella follia. Ma d’altronde questo è esattamente ciò che è previsto accada, ossia la speciazione: qualcuno entrerà sempre più all’interno di sé mentre qualcun altro non reggerà alle continue crisi ed emergenze dei prossimi anni e impazzirà. Voi da che parte state? Buon lavoro a tutti.

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

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