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Pensiamo in modo nuovo

Carissimi soci,
vi sembrerà strano ricevere una lettera dell’Associazione in piena estate, ma ormai tutto è fuori tempo, e quindi anche io mi adeguo.

Mi sono sentita di scrivervi perché sembra che tutto stia diventando più difficile, ma non vi preoccupate… "peggiorerà, era tutto previsto, fa parte del programma dell’incarnazione che ci siamo scelti” come suggerisce il grande Salvatore Brizzi.

Siamo scesi sul pianeta sapendo già che avremmo assistito in prima persona al cambiamento e quindi, senza paura avanziamo tenendo sempre le vibrazioni alte; questo è il tempo migliore per un lavoro su di sé, un lavoro di consapevolezza e di presenza, e, come già vi ho detto, aiutiamo noi ma anche il pianeta.

Tutto quello che accade e che ci sembra difficile e, alle volte folle, è invece una spinta ad agire e a ricordarci sempre che l’esterno rispecchia il nostro interno.
Dobbiamo imparare a pensare in modo nuovo, a non aggrapparci ai vecchi schemi di vita, ma diventiamo elastici e accogliamo il pensiero di tutti senza discriminare ma anche senza farci trascinare dal pensiero comune; diritti in mezzo alla tempesta, nella certezza che tutto passerà e che vedremo l’alba di un nuovo tempo. Forse io non lo vedrò ma sicuramente continuerò a lavorare affinché i figli e i nipoti possano un giorno camminare sulla terra dove la nostra generazione ha seminato, e se lavoriamo con fede e fiducia che “gli assistenti di volo“ ci aiutano e ci proteggono, il lavoro sarà più leggero.

Federico Cimaroli in un suo intervento ha ricordato la poesia di Martha Medeiros erroneamente attribuita a Pablo Neruda e io ve la ripropongo perché oggi è più utile che mai e ci sprona a restare VIVI!

Lentamente muore

“Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce
o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Un grande abbraccio a tutti con l’augurio che possiate passare una serena estate, affettuosamente, Maria

PS:
Vi ricordo che Fabio Iacontino ha fondato “La Comunità del Futuro“ e che troverete in internet maggiori chiarimenti.

Invece la dottoressa Barbara Colosio sta preparando un progetto di un nuovo liceo che nascerà a Brescia e di cui potete trovare le informazioni in allegato.

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